La Fondazione Franco Demarchi ha deciso di redigere il Bilancio Sociale relativo all’anno 2023.
Il Bilancio Sociale è un documento autonomo, che esprime l’impatto complessivo dell’attività della Fondazione sui vari portatori di interesse, che si pone in sinergia con gli altri documenti e informazioni di accountability. Si tratta di un importante strumento di partecipazione e di consapevolezza che si propone di conseguire i seguenti obiettivi:
· Garantire la massima trasparenza a tutti gli stakeholder, interni ed esterni, sulla gestione delle risorse, cercando di esprimere il senso delle attività svolte e un quadro complessivo delle performance della Fondazione
· Creare un processo interattivo di riflessione, confronto e di comunicazione sociale
· Fornire informazioni utili sulla qualità dell’attività per ampliare e migliorare, anche sotto il profilo etico e sociale, le conoscenze e le possibilità di valutazione e di scelta degli stakeholder
Viste le diverse tipologie di attività e i numerosi interlocutori sociali direttamente o indirettamente coinvolti, il Bilancio Sociale della Fondazione si rivolge ad un vasto pubblico, che comprende coloro che presso la Fondazione impiegano risorse sotto forma di finanziamenti, prestazioni lavorative, fornitura di beni e servizi, ma anche chi utilizza i servizi e i risultati dell’attività della Fondazione, nonché coloro sui quali si riflette indirettamente tale attività.
La Fondazione si impegna, nell’ambito delle risorse e dei vincoli propri di ciascun progetto, ad investire le proprie capacità per creare opportunità di benessere e sviluppo personale, professionale e comunitario. I beneficiari diretti e indiretti delle attività svolte dalla Fondazione sono quindi molteplici e variegati e si possono raggruppare in cinque categorie:
· Adulti, tra i quali troviamo volontari e persone in cerca di lavoro, genitori e caregiver familiari e persone con fragilità
· Giovani e minori, principalmente studenti e giovani che svolgono il Servizio Civile
· Intera comunità, intesa come comunità locale o come comunità educante
· Professionisti, che operano nel mondo dei servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi, nella scuola e per la valorizzazione del territorio
· Soggetti pubblici e privati del sistema di welfare, tra i quali troviamo la pubblica amministrazione, gli Enti del Terzo Settore e gli altri stakeholder dell’economia sociale e solidale
Nel Bilancio Sociale sono state evidenziate le attività specifiche realizzate dalla Fondazione per rispondere ai bisogni rilevati per ciascuna categoria di beneficiari.
Destinatari del Bilancio Sociale sono, quindi, tutte le cittadine e tutti i cittadini che vivono sul territorio provinciale, anche se le informazioni sui risultati sociali, ambientali ed economici, rivestono, per i differenti soggetti, importanza diversa.
Il Bilancio Sociale è stato redatto secondo le linee guida elaborate dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS) del 2013.
Nel documento che trovi a questo link è rendicontata tutta l’attività della Fondazione Franco Demarchi, per l’anno 2023, con periodo di riferimento 1 gennaio-31 dicembre.
Verso una progettazione sempre più efficace
Che cosa si fa in Trentino per i giovani? Come rispondono le progettualità del territorio ai loro bisogni e desideri? Le parole chiave sono “rete”, “confronto” e “valutazione”.
Nella nostra newsletter di oggi vogliamo raccontarvi il dietro le quinte dei tanti progetti cui partecipano ragazze e ragazzi in tutta la provincia e di come viene garantito un continuo miglioramento
L’ESSENZIALE CHE È “INVISIBILE AGLI OCCHI” – LA VALUTAZIONE
A partire dal 2017 la Fondazione Franco Demarchi ha assunto l’onere di sviluppare e sperimentare un sistema di valutazione efficace e sostenibile che consentisse di garantire il corretto funzionamento de Piani Giovani in Trentino, accrescerne il valore complessivo e orientare l’attivazione dei “Tavoli del confronto e della proposta” che governano tali Piani, al fine di sviluppare strategie nell’ottica del miglioramento continuo.
In accordo con gli indirizzi per la valutazione riportati nella Legge Provinciale sulle politiche sociali n. 13 del 2007, valutare significa prima di tutto dare valore e attribuire il giusto risalto a tutte le azioni positive che sono svolte e che spesso restano poco visibili. La valutazione è essenzialmente un’attività di comparazione fra elementi, condotta secondo criteri predefiniti, che implica la raccolta o l’utilizzo di dati empirici, realizzata al fine di formulare un giudizio che orienterà l’azione futura (Palumbo, 2002).
LA CONOSCENZA DA E PER LA “RETE” – RICONOSCIMENTO E SELEZIONE DELLE BEST PRACTICE
La valutazione porta ulteriori e nuove conoscenze ai soggetti impegnati nella progettazione, organizzazione e realizzazione dei singoli progetti. La conoscenza acquisita, da sola, non basta; affinché i prodotti della valutazione abbiano una effettiva ricaduta sulle azioni future di programmazione e progettazione essi devono essere fatti propri dai soggetti coinvolti nei processi programmatori, entrando in circoli virtuosi all’interno dei quali, sulla base delle risultanze della valutazione, i progettisti possano selezionare le migliori opzioni in vista di un incremento di efficacia e efficienza nella realizzazione dei progetti futuri.
LE SFIDE DI UN SISTEMA MULTISTRATO
Diverse sono le sfide e le conseguenti problematiche delle quali tenere conto quando si vanno a valutare programmi dedicati ai giovani. La parola che riassume il carattere dei Piani Giovani è “complessità”. Si tratta infatti di andare a valutare azioni estremamente variegate inserite all’interno di un sistema che potremmo definire “multi-strato”, composto da 34 Piani Giovani (31 Piani Giovani di Zona e 3 Piani Giovani d’Ambito), che a loro volta si articolano in un insieme di progetti con contenuti, tempi e obiettivi diversi, seppur accomunati dalla medesima strategia, con risultati dislocati in una vasta gamma di ambiti.
La delibera sull’attuazione dei Piani Giovani[1] prevede un’articolazione del processo di valutazione su 3 fasi:
- l’autovalutazione del proprio operato da parte del Tavolo del confronto e della proposta;
- la valutazione del Piano Giovani da parte di un soggetto terzo indicato dalla PAT;
- l’assunzione critica, da parte del Tavolo, degli elementi valutativi raccolti in un’ottica di individuazione di modifiche o ri-tarature delle proprie strategie.
La Fondazione Demarchi rappresenta il soggetto terzo e il dispositivo di valutazione, sviluppato attraverso molteplici revisioni e due applicazioni sperimentali (una precedente e una successiva al cambio di governance dei Piani Giovani avvenuto nel 2018), consente di realizzare tutte le fasi di valutazione previste.
COME SONO STATI SCELTI I CRITERI DI VALUTAZIONE
I criteri per la valutazione sono stati scelti in coerenza con gli indirizzi e le indicazioni contenute nel Legge provinciale sulle Politiche giovanili[2], nelle delibere della Giunta[3] e nella letteratura generale sul tema. Il modello definitivo, approvato dalla Provincia a fine 2019 e tuttora applicato a tutti i Piani Giovani del territorio, prevede la valutazione della coerenza fra bisogni e desideri dei giovani del territorio, obiettivi contenuti nei Piani Strategici Giovani e obiettivi dei progetti finanziati, del grado di innovazione apportata, della qualità delle azioni networking e di promozione dei Piani Giovani, della loro efficacia ed efficienza e della capacità di disseminare e valorizzare i risultati raggiunti.
[1] Delibera della Giunta provinciale n. 1929 del 12 ottobre 2018 (Criteri e modalità di attuazione dei Piani Giovani)
[2] Art. 14 della Legge provinciale 5/2007 e ss. mm.
[3] Delibera della Giunta provinciale n. 645 del 28 aprile 2017 (Indirizzi per la valutazione) e n. 1929 del 12 ottobre 2018 (Criteri e modalità di attuazione dei Piani Giovani).